Congelare la carne sì, ma con alcuni accorgimenti - www.100news.itLa conservazione della carne nel congelatore rappresenta una delle pratiche più diffuse per prolungare la durata degli alimenti e garantire la sicurezza alimentare domestica.
Tuttavia, la durata ottimale di conservazione e le corrette modalità di congelamento e scongelamento sono aspetti fondamentali per evitare rischi di contaminazione e preservare la qualità organolettica della carne.
Il congelamento a temperature di almeno -18 °C è il metodo più efficace per rallentare l’attività di batteri, muffe e lieviti che causano il deterioramento degli alimenti.
Come conservare correttamente la carne nel congelatore
Secondo le linee guida aggiornate del Food Safety and Inspection Service (FSIS) statunitense, quasi tutti i tipi di carne possono essere conservati in congelatore senza rischio di marcire, a eccezione di prodotti in scatola e uova con guscio, che non sono adatti per questa pratica.
Il processo di congelamento agisce rallentando l’attività degli enzimi naturali contenuti nella carne, riducendo così il deterioramento del prodotto. Tuttavia, è importante sottolineare che, una volta scongelata, la carne torna ad essere suscettibile alla proliferazione microbica. Per questo motivo, lo scongelamento deve avvenire in modo controllato, preferibilmente nel frigorifero, evitando il contatto con temperature ambiente che favoriscono l’ossidazione di alcuni composti.
Per mantenere intatta la qualità della carne durante la conservazione in congelatore, è fondamentale rispettare alcune regole igieniche e tecniche:
- Utilizzare contenitori ermetici o pellicole specifiche per alimenti, evitando le confezioni originali che potrebbero essere danneggiate o perforate durante il trasporto.
- Controllare regolarmente che la temperatura del congelatore sia stabile e non superiore a -18 °C.
- Per scongelare, spostare la carne dal congelatore al frigorifero e lasciarla scongelare gradualmente; mai esporla direttamente a temperatura ambiente.
- Non ricongelare carne cruda già scongelata, a meno che non sia stata cotta precedentemente, per evitare proliferazioni batteriche.
Queste precauzioni sono confermate da fonti autorevoli come Medical News Today, che evidenziano come una gestione errata dello scongelamento possa favorire ossidazioni rapide e contaminazioni.
La durata massima consigliata per la conservazione varia sensibilmente a seconda del tipo di carne e del taglio. Il FSIS fornisce indicazioni precise per manzo e maiale:
- Costine e arrosti: da 4 a 12 mesi
- Bistecche: da 6 a 12 mesi
- Carne macinata e hamburger: da 3 a 4 mesi
- Carne cotta: da 2 a 3 mesi
- Salumi: da 1 a 2 mesi
- Pancetta: circa 1 mese
- Salsicce crude di pollo, tacchino, maiale o manzo: da 1 a 2 mesi
- Prosciutto cotto: 1 mese
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Per il pollame, i tempi di conservazione sono leggermente differenti:
- Polli o tacchini interi: fino a 12 mesi
- Tagli come petti, cosce o ali: fino a 9 mesi
- Frattaglie: da 3 a 4 mesi
Nel caso di pesce e frutti di mare, la conservazione deve essere più rigorosa a causa della maggiore deperibilità:
- Pesce grasso (salmone, tonno, sgombro): da 2 a 3 mesi
- Pesce magro (merluzzo, sogliola, eglefino): da 6 a 8 mesi
- Carni fresche di granchio o aragosta: da 2 a 4 mesi
- Gamberetti e gamberi di fiume: da 6 a 18 mesi
- Molluschi come vongole, cozze, ostriche e capesante senza guscio: da 3 a 4 mesi
- Calamari: da 6 a 18 mesi
Seguire attentamente queste indicazioni permette di conservare la carne in modo sicuro, mantenendo intatti sapore e proprietà nutrizionali e prevenendo rischi per la salute.
