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Prima Casa, la stangata è dietro l’angolo: occhio alle scadenze o dovrai restituire le agevolazioni

scadenze fiscali prima casaAttenzione alle scadenze fiscali: la prima casa può costare molto più del previsto-100news

Quando il tempo diventa un nemico: cosa rischia chi acquista un immobile non ancora ultimato. Tutti gli accorgimenti 

Acquistare la prima casa è uno dei passi più importanti nella vita di una famiglia. Un traguardo carico di aspettative, sacrifici economici e, spesso, anche di burocrazia complessa. Proprio per questo lo Stato prevede una serie di agevolazioni fiscali pensate per alleggerire il peso dell’acquisto, soprattutto per chi compra la propria abitazione principale.

Tuttavia, dietro questi benefici si nascondono regole precise, scadenze rigide e condizioni che non sempre sono chiare a chi non è esperto di norme fiscali. Basta un dettaglio trascurato o una tempistica sottovalutata per trasformare un vantaggio in un problema molto serio dal punto di vista economico.

Negli ultimi mesi, una recente pronuncia della Corte di Cassazione ha acceso i riflettori su un aspetto spesso ignorato: cosa succede quando la prima casa acquistata è ancora in costruzione e i lavori si protraggono troppo a lungo. Il rischio, come vedremo, è quello di perdere tutte le agevolazioni ottenute.

Agevolazioni prima casa: cosa sono e perché convengono

Le agevolazioni sulla prima casa permettono di pagare imposte ridotte al momento dell’acquisto. In parole semplici, si tratta di sconti fiscali che rendono meno oneroso comprare l’abitazione in cui si intende vivere stabilmente. Tra i benefici più noti ci sono l’IVA ridotta o l’imposta di registro più bassa rispetto a quelle ordinarie.

Prima casa e lavori in ritardo

Prima casa e lavori in ritardo: il rischio di perdere le agevolazioni è concreto-100news

Questi vantaggi, però, non sono automatici né definitivi. Sono concessi a condizione che vengano rispettati alcuni requisiti nel tempo, come l’uso dell’immobile come abitazione principale e il rispetto di specifici obblighi previsti dalla legge.
Quando la prima casa acquistata non è ancora ultimata, entra in gioco una regola fondamentale: i lavori devono essere completati entro tre anni dalla data dell’acquisto. Questo termine non è indicativo, ma tassativo. Se allo scadere dei tre anni l’immobile risulta ancora in costruzione, le agevolazioni decadono automaticamente.

Non basta aver trasferito la residenza, né vivere di fatto nell’abitazione. Per il fisco conta un solo elemento oggettivo: la conclusione formale dei lavori, che deve risultare anche dal punto di vista catastale. Finché l’immobile resta registrato come “in costruzione”, è come se non fosse mai diventato davvero una casa a tutti gli effetti.

Perdere le agevolazioni sulla prima casa significa dover restituire la differenza tra le imposte agevolate e quelle ordinarie. In alcuni casi, l’importo può essere molto elevato, soprattutto se l’immobile ha un valore alto. A questo si aggiunge una sanzione significativa e gli interessi, con un impatto complessivo che può mettere in seria difficoltà il bilancio familiare.
Essere informati prima di firmare il rogito e seguire passo dopo passo l’iter di completamento dell’immobile è l’unico modo per evitare brutte sorprese. In tema di prima casa, il tempo non è solo denaro: può diventare una vera e propria stangata.

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