Ho chiesto all’intelligenza artificiale come diventare ricco senza lavorare: la risposta è geniale

L’ascesa di ChatGPT ha portato l’intelligenza artificiale da semplice curiosità tecnologica a strumento professionale per milioni di utenti.

La sua abilità nel generare testi compilativi, abbozzare piani di lavoro o scrivere porzioni di codice lo ha reso prezioso per compiti di base. Tuttavia, quando gli utenti hanno iniziato a porre all’AI la domanda definitiva – “Come posso diventare ricco velocemente?” – si è svelato un paradosso nel suo potenziale: l’AI eccelle nel rielaborare le informazioni, ma fallisce quando serve una strategia finanziaria vincente.

La tentazione di utilizzare ChatGPT come un vero e proprio consulente finanziario virtuale è forte, alimentata in gran parte da trend virali su piattaforme social. Numerosi creator hanno tentato esperimenti audaci, come quello del creator Basil Chatha, che ha sfidato l’AI a diventare “HustleGPT” – un’intelligenza artificiale imprenditoriale incaricata di moltiplicare $1.000 nel minor tempo possibile. Nonostante l’entusiasmo iniziale, progetti come questo si sono spesso arenati, rivelando i limiti dell’AI in questo campo.

La risposta di ChatGPT su come poter diventare ricchi in fretta

L’incapacità di ChatGPT di fornire una consulenza finanziaria di alto livello affonda le radici nella sua stessa architettura e nel modo in cui processa i dati. Il primo grande limite è dato dall’Arresto del Tempo, in quanto l’intelligenza artificiale si basa su un vasto corpus di dati che, per natura, non può essere in tempo reale.

Storicamente, le sue conoscenze si fermano a un periodo precedente, come dicembre 2021. Il mercato finanziario, invece, è un ecosistema dinamico, dove le decisioni di oggi dipendono dalle fluttuazioni dell’ultima ora. Affidarsi a dati obsoleti per investire espone a un rischio notevole e illogico.

Un altro difetto strutturale è la Sintesi al Posto della Genialità. Nonostante la sofisticazione, ChatGPT non è un creatore. La sua funzione è quella di un “bibliotecario” estremamente efficiente e diligente: raccoglie, seleziona e riorganizza le informazioni esistenti per produrre un testo coerente. Questo processo è ideale per la ricerca, ma si rivela inefficace per le sfide finanziarie e imprenditoriali, che richiedono un’intuizione creativa, la capacità di valutare scenari inediti e di anticipare i futuri movimenti del mercato, capacità che mancano all’AI.

Le Risposte Generiche che Non Fanno Fortuna

Quando interrogata sui soldi, l’AI raramente propone qualcosa di nuovo. Le sue risposte si limitano a riproporre consigli standard, sempre corredati da inevitabili avvertenze sui rischi. Ad esempio, suggerisce di considerare l’investimento in fondi comuni diversificati, ovviamente menzionando la necessità di verificarne i rendimenti stabili, oppure consiglia di investire in criptovalute, purché si sia esperti e consapevoli dell’alta volatilità.

Allo stesso modo, può suggerire di valutare l’opportunità di investire in piccole imprese promettenti, ricordando prontamente l’alto rischio intrinseco dell’operazione.

Questi consigli, pur non essendo sbagliati in linea di principio, sono la pura sintesi della saggezza finanziaria popolare, privi della personalizzazione, dell’analisi di rischio specifica e della visione strategica che solo un consulente umano aggiornato può offrire. La ricerca del successo finanziario rapido tramite l’AI, quindi, si traduce nella maggior parte dei casi in una semplice rielaborazione di ovvietà, confermando che per fare fortuna serve ancora qualcosa in più della sola potenza di calcolo.