A quasi tre anni dall’inizio del conflitto in Ucraina, emergono nuovi dettagli sull’iniziativa di pace promossa dall’ex presidente statunitense Donald Trump.
Un’inchiesta approfondita del Wall Street Journal ha rivelato elementi finora inediti riguardo al cosiddetto “piano di pace di Trump”, che avrebbe potuto cambiare il corso della guerra.
Secondo l’indagine pubblicata recentemente, il progetto si basava su una proposta di cessate il fuoco immediato e sul riconoscimento di alcune concessioni territoriali da parte dell’Ucraina, in cambio di garanzie di sicurezza e investimenti economici. Il piano, tuttavia, non era solamente politico ma coinvolgeva un ristretto gruppo di uomini d’affari influenti e intermediari con legami diretti sia con Mosca sia con Washington.
Tra questi, spiccano diverse figure imprenditoriali americane e finanziatori che avrebbero lavorato dietro le quinte per facilitare i colloqui tra le parti in conflitto. Il ruolo degli Stati Uniti è stato centrale, con una strategia non ufficiale che puntava a mediare un accordo vantaggioso per entrambe le nazioni, ma che ha sollevato numerosi dubbi sulle reali intenzioni e sulla trasparenza del processo.
Gli Stati Uniti e la diplomazia parallela
L’inchiesta del Wall Street Journal sottolinea come, durante il mandato di Trump, si sia tentato di mettere in piedi una forma di diplomazia parallela rispetto a quella ufficiale del Dipartimento di Stato. Questo ha portato a tensioni interne all’amministrazione americana e a forti pressioni politiche, che alla fine hanno impedito la piena attuazione del piano.
Inoltre, il documento rivela che il Cremlino aveva mostrato inizialmente interesse verso questa soluzione, valutata come un’opportunità per uscire da una situazione di stallo militare ed economico. Tuttavia, la mancanza di un consenso internazionale ampio e la complessità degli equilibri geopolitici hanno rallentato il processo.
Oggi, con l’evoluzione del conflitto e i cambiamenti nella leadership globale, l’inchiesta rilancia il dibattito su quali siano le reali possibilità di una pace duratura in Ucraina. Il coinvolgimento diretto di attori privati e interessi economici nel tentativo di mediazione offre uno spaccato inedito sulle dinamiche che hanno influenzato la guerra.
L’interesse degli Stati Uniti nel favorire una soluzione negoziata rimane cruciale, ma la strada appare ancora irta di ostacoli. Le nuove amministrazioni, sia a Washington sia a Mosca, dovranno fare i conti con il passato e con le tensioni residue, mentre la comunità internazionale continua a cercare un equilibrio tra pressioni politiche e esigenze di sicurezza regionale.
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